Carte prepagate con Iban: ora sono pignorabili, 3 effetti immediati

Carte prepagate con Iban

Le carte prepagate con Iban finiscono nell’Anagrafe dei Rapporti Finanziari. Nessuna differenza nei controlli tra carte prepagate con Iban e conti correnti

Con un provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate il 25 Gennaio 2016, le carte prepagate con Iban, ma anche quelle ricaricabili, purché dotate di Iban, entrano nell’anagrafe dei conti correnti, meglio nota come Anagrafe dei Rapporti Finanziari. Non ci sarà più differenza rispetto ai conti correnti tradizionali, con buona pace dei furbetti che finora avevano evitato che nel calcolo dell’indice Isee rientrassero il saldo e i movimenti registrati sulla carte prepagate con Iban.

Lotta ai furbetti

Proprio l’uso delle carte prepagate con Iban, su cui è possibile ricevere pagamenti, aveva consentito a molti soggetti di avere una dichiarazione sostitutiva unica (DSU) più “magra” e ottenere di conseguenza un calcolo dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, più conveniente. Gli istituti bancari che emettono le carte prepagate con Iban, dovranno comunicare entro il 31 Marzo 2016 all’Agenzia delle Entrate gli estremi delle carte, indicando la cifra depositata all’inizio e alla fine dell’anno in osservazione (in questo caso il 2015), insieme al totale dei movimenti effettuati in entrata e uscita, questo per poter calcolare la giacenza media.

Le conseguenze del provvedimento

Con il provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate si hanno tre effetti immediati:

1. Slittamento scadenze

Con l’applicazione del provvedimento, la comunicazione dei movimenti bancari per l’anno 2015, da parte degli operatori degli istituti di credito, viene spostata dal 15 Febbraio al 31 Marzo 2016, mentre la scadenza per la comunicazione dei dati relativi a Gennaio e Febbraio 2016, che avverrà per la prima volta tramite SID, viene spostata al 30 Aprile 2016.

2. Calcolo Isee

I contribuenti non potranno più far risultare il loro conto corrente a zero depositando tutto sulla carta prepagata con Iban e, come già accennato, sarà possibile effettuare il calcolo più preciso dell’indice Isee, in modo che sia più rispondente all’effettivo redditto del soggetto, evitando che quest’ultimo possa godere di servizi sociali non dovuti, a tutto vantaggio della collettività.

3. Pignoramenti

Il terzo importante effetto che si ha con il provvedimento adottato dall’Agenzia delle Entrate, riguarda le azioni di pignoramento. Per effetto del nuovo processo esecutivo, i creditori, tramite ufficiale giudiziario, già possono consultare le banche dati online della pubblica amministrazioni, tra cui l’anagrafe dei conti correnti, alla ricerca di conti, stipendi, pensioni da pignorare. Proprio in questa anagrafe ora rientrano anche le carte prepagate con Iban, le cui somme depositate potranno diventare oggetto dell’azione di pignoramento.

Gli evasori fiscali avranno quindi vita molto più dura, non potranno più far risultar il loro conto corrente pari a zero ed eludere i controlli fiscali.

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