La riforma delle esecuzioni getta nel caos le aste ed i pignoramenti

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Con il decreto Legge 3 maggio 2016 n.59 le esecuzioni passano direttamente a notai ed avvocati. Meno tutelate le famiglie, conflitto d’interessi ed ufficiali giudiziari nel caos.

Se al termine di questa estate verrà convertito in Legge il decreto n.59 del 03/05/16, prepariamoci ad assistere ad un vero e proprio terremoto sul fronte delle esecuzioni immobiliari.

Ad occuparsi degli immobili pignorati infatti non saranno più gli Ufficiali Giudiziari bensì i “custodi giudiziari” e credeteci, c’è una sostanziale differenza.

Mentre l’Ufficiale Giudiziario è un dipendente dello Stato, il “custode” è un privato cittadino, verosimilmente un notaio, un avvocato; dove sta la differenza? Semplice, il primo ha un ruolo “terzo”, è garante sì dei diritti del creditore ma lo è al tempo stesso di quelli dei minori, degli ammalati, degli anziani. È la persona che oltre ad entrare in casa per notificare un provvedimento del Giudice si prende il tempo per ascoltare i problemi dell’esecutato aiutandolo con preziosi consigli.

Il custode viceversa è un professionista delle aste immobiliari, è uno che prima “vende” prima incassa, punto. Conflitti d’interesse? Enormi. Garanzie per le famiglie? Pochissime.

In questa Italia che a causa della crisi è piena di famiglie che hanno dovuto smettere di pagare le rate del mutuo, ci mancava proprio questo bel favore, l’ennesimo nei confronti delle banche, le quali, una volta convertito in Legge il decreto, non dovranno più attendere il benestare degli Ufficiali Giudiziari per poter procedere allo sgombero ed alla vendita all’asta degli immobili pignorati.

Sarà sufficiente che un professionista dotato dei dovuti poteri si attivi, ed in forza del fatto che questi verrà remunerato con una commissione sul venduto, ci sembra il minimo attendere un’impennata di sgomberi e di vendite che non guarderanno in faccia a nulla e nessuno.

Allarmismo? Anche no, se consideriamo che il pignoramento diverrà “immediato” e che un professionista privato che guadagna un “tot” a vendita avrà anche facoltà di chiamare le forze dell’ordine per sgomberare immediatamente un immobile.

Segnaliamo da ultimo che l’associazione degli ufficiali giudiziari ha già chiesto (ed ottenuto) d’incontrare i rappresentanti del Governo per chiedere una sostanziale modifica prima della conversione in Legge senza, ad oggi, ottenere alcun risultato.

Come arginare dunque il rischio di vedersi costretti al rilascio del proprio immobile prima che si celebri l’asta? Una via d’uscita fortunatamente esiste.

Per quanti fossero interessati o prossimi ad un pignoramento immobiliare, solo il ricorso alla Legge sulla composizione della crisi da sovraindebitamento (L.3/2012) potrebbe rappresentare una concreta e percorribile via d’uscita.

Sempre più frequentemente infatti, nell’attesa di ottenere l’omologazione del piano di ristrutturazione, è possibile richiedere (e quasi sempre si ottiene) la sospensione della vendita all’asta della propria abitazione e soprattutto si riesce ad evitare lo sgombero preventivo.

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