
Mediazione gratis: Addio spese di mediazione, da subito. Il Ministero della Giustizia recepisce il TAR
A volte leggendo certe Sentenze o certe Ordinanze perfino noi del settore dobbiamo fare ricorso ad un “traduttore” da tanto sofisticato e tecnico è il linguaggio utilizzato.
In altri casi abbiamo la netta sensazione che a complicare tutto, a rendere opaco ciò che opaco non è, siano il bisogno e la necessità di non farsi capire nella speranza di riuscire mantenere piccole rendite e miserrimi interessi di bottega.
Resistono a tutt’oggi persone che pensano ancora di poter sopravvivere aggirando la Legge, sfruttando l’ignoranza ovvero la non conoscenza del cittadino consumatore.
Non si spiegano diversamente le numerose segnalazioni che in questi giorni ci sono pervenute circa la reiterazione comportamentale di molti organismi di mediazione i quali, in spregio alla Sentenza 1351/15 – 23.01.15 TAR del Lazio, insistono nel richiedere ai cittadini i costi gravanti per il primo incontro (48 euro) ancorché siano stati dichiarati illegittimi dalla Sentenza stessa.
Essendo la mediazione obbligatoria nelle controversie riguardanti, fra gli altri, i contratti bancari, essa ci riguarda molto da vicino.
Il doveroso recepimento della Sentenza in commento sgraverà di fatto gli oneri dei nostri contenziosi da un fastidioso quanto inutile “balzello”.
Ci chiediamo dunque perché in Italia sia sempre necessario avere un avvocato o un associazione di consumatori per poter far valere i propri diritti o peggio, per poter attingere ad un’informazione chiara e corretta.
Eppure il TAR del Lazio si è pronunciato con una Sentenza chiara, chiarissima.
Sia che la mediazione vada a buon fine, sia che naufraghi, il cittadino non deve sborsare all’organismo di mediazione nemmeno un euro, a nessun titolo.
Le richieste di rimborso spese sono totalmente illegittime, così come è pienamente errata l’interpretazione secondo cui la sentenza del Tar Lazio avrebbe effetto solo per le parti in causa, e non quindi per la collettività intera.
C’è di più.
La pronuncia in commento non si limita a giudicare solo la controversia posta sul tavolo dei giudici, ma si spinge a dichiarare illegittimo il decreto ministeriale 139/2014 che stabiliva un costo fisso al primo incontro di mediazione pari a 40 euro per le cause fino a 250mila euro, e a 80 euro per le cause di valore superiore.
Dunque salvo riforma in secondo grado, gli effetti della sentenza valgono su tutto il territorio nazionale con buona pace di furbi e professionisti del piagnisteo che a vario titolo andranno ad ingrossare le fila di coloro che auspicano liberalizzazioni, rinnovamento e riforme per ogni categoria…meno ovviamente la propria.
MuSA è un’associazione di promozione sociale nata per assecondare un senso civico di giustizia, per difendere imprese e cittadini dallo strapotere contrattuale di banche e finanziarie accertando gli illeciti commessi a danno di imprese e consumatori ottenendo il rimborso del maltolto.
Se anche tu sei stato vittima della tua stessa banca, se hai subito le conseguenze di un caso analogo, se solo ci vuoi vedere “più chiaro” nel rapporto con la banca, non esitare, contattaci.
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MuSA vuole battersi per dire, a voce alta e senza distinguo, “basta all’iniquità.”