
Cosa succede quando si avvia una procedura di pignoramento conto corrente? Tra vincoli, obblighi bancari e normative, ecco cinque cose da sapere
Le modifiche legislative, messe in atto negli ultimi anni, hanno di fatto tolto significato al cosiddetto segreto bancario. Una volta i correntisti, avvalendosi di questo segreto, riuscivano a tenere nascoste cifre e operazioni da occhi indiscreti. Oggi qualunque creditore, Fisco compreso, può accedere a tutte le informazioni ed eventualmente procedere con un’azione di pignoramento conto corrente. Di seguito elenchiamo cinque cose da sapere.
1. Pignoramento conto corrente: gli obblighi della banca
La procedura ordinaria di pignoramento del conto corrente comincia con la notifica al debitore titolare del conto corrente e alla sua banca, della citazione a comparire davanti al Giudice. La banca, una volta ricevuta la notifica, è obbligata, secondo <a href=”http://www use this link.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/codici/codiceProceduraCivile/articolo/679/art-546-obblighi-del-terzo.html” target=”_blank”>la legge, a vincolare una parte del conto corrente per la cifra del pignoramento, aumentata della metà. Entro dieci giorni la stessa banca deve comunicare al Giudice, con raccomandata o posta elettronica certificata, la somma già depositata e quelle successive, dovute al correntista.
2. Pignoramento conto corrente: disponibilità del contante
Una parte dei soldi depositati sul conto corrente è comunque disponibile. Come già spiegato in questo articolo, la legge prevede una cifra impignorabile e la banca non può vincolare una somma pari all’assegno sociale mensile, moltiplicato per tre. Per il 2016 l’assegno è di 448,07€, quindi la cifra impignorabile è di 1344,21€. Se quanto depositato sul conto corrente, al netto della cifra impignorabile, è sufficiente a coprire il pignoramento, la banca non pone nessun altro vincolo, altrimenti, se la procedura non è conclusa, le somme depositate dopo la data del pignoramento, saranno vincolate secondo il Codice di Procedura Civile art. 545 e art. 546.
3. Pignoramento conto corrente: disponibilità del conto
Come spiegato, con l’azione di pignoramento la banca è obbligata a vincolare la cifra oggetto del pignoramento, aumentata della metà, ma non è vincolato l’intero conto. Qualora ci siano somme in eccesso, queste sono a disposizione del correntista. In caso contrario, se la procedura di pignoramento non è stata sufficiente a coprire il debito, la legge prevede che il conto corrente non resti vincolato e che il creditore proceda con il pignoramento dello stipendio, nella misura di 1/5, presso il datore di lavoro del debitore. Se il conto corrente è cointestato, ad esempio tra marito e moglie, e il pignoramento riguarda uno dei due coniugi, la metà della somma versata è comunque a disposizione dell’altro coniuge e non può essere vincolata, ne dalla banca ne dal Giudice. In più, per effetto della solidarietà attiva, il coniuge pignorato, può fare operazioni sulla metà a disposizione del coniuge non pignorato.
4. Pignoramento conto corrente: cosa succede con Equitalia
Se il creditore è Equitalia, la legge (DPR 602/1973) prevede che l’agente di riscossione per l’Agenzia delle Entrate possa notificare direttamente alla banca un ordine di pagamento, senza nessun ordine di assegnazione del Giudice. In questo caso la banca ha sessanta giorni di tempo per ottemperare alla richiesta, sempre rispettando i limiti di legge già descritti sopra, riguardanti il minimo impignorabile. Se la banca non rispetta i tempi, allora Equitalia può avviare la procedura di pignoramento conto corrente.
5. Pignoramento conto corrente: assegni già emessi
Se prima del pignoramento del conto corrente sono stati emessi degli assegni, si rischia il protesto. Questo perché non conta la data di emissione dell’assegno, ma conta il momento in cui questo è incassato. Se l’incasso avviene durante la procedura di pignoramento, e la somma non vincolata, quindi disponibile, non è sufficiente a coprirlo, l’assegno sarà protestato. Il debitore ha comunque 60 giorni di tempo per pagare prima di essere inserito nell’elenco CAI, Centrale di Allarme Interbancaria.
La procedura di pignoramento del conto corrente termina con l’ordinanza del Giudice che assegna la somma al creditore, senza che siano toccate le somme depositate successivamente sul conto.
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