Sentenza Corte di Appello di Venezia 342/2013

Sentenza Corte di Appello di Venezia

 

La Corte di Appello di Venezia ha pronunciato una interessantissima sentenza che, anche alla luce della pronuncia della Cassazione n. 350 del 09.01.2013, comincia a dipanare la matassa in tema di usura bancaria. Difatti la corte in questione riconferma, offrendo spunto per comprendere l’orientamento prevalente che si sta consolidando, che l’art. 1815, 2° comma, codice civile, abbia portata ampia, con applicazione a tutte le obbligazioni pecuniarie e quindi anche all’interesse di mora.

Ne deriva, ovviamente, che le clausole relative alla determinazione degli interessi siano nulle e la conversione del mutuo da oneroso a gratuito. La Corte d’appello di Venezia, pacificamente, ritiene che il tasso di mora rilevi ai fini della parametrazione con il tasso soglia. E che quindi rientri nei costi ordinari del mutuo, concorrendo alla eventuale usurarietà.

Corte App. Venezia, 18 febbraio 2013, n. 342 (342/2013) Pres. Silvestre, Rel. Zampolli Diritto bancario – Usura – Interessi di mora – Applicabilità articolo 1815 comma 2 cc – Sussistenza – Conversione del mutuo da oneroso a gratuito L’articolo 1815, comma 2 c.c. esprime un principio giuridico valido per tutte le obbligazioni pecuniarie e pertanto la previsione di nullità della clausola di debenza degli interessi è applicabile a qualsiasi somma richiesta a tale titolo e quindi anche nel caso d’interessi moratori.
La conseguenza della violazione dell’art. 1815, comma 2, c.c. è la conversione forzosa del mutuo usurario in mutuo gratuito.